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Il velo del tempio di squarciò in due, da cima a fondo (Mc 15,38)

Il covid-19 ha portato uno strappo nelle nostre vite, nel nostro mondo.
Si sono strappati progetti, corse, routine, abitudini, consuetudini…
Si è aperto uno strappo nel modo di vedere la vita e ciò che conta nella vita (nelle crisi, cambiamo sempre occhi).
Ciò che davamo per scontato riemerge nella sua importanza.
Pur nell’emergenza, ci scopriamo avvolti da tanta bellezza che davamo per scontata. E l’emergenza stessa sta facendo “emergere” vecchie e nuove esperienze di dono.
È un tempo in cui abbiamo l’occasione per scendere un po’ in profondità in quello che facevamo: abbiamo potuto ascoltarci, ascoltare, scegliere.
È un tempo in cui fare memoria e guardare al futuro!
La fede poi? Che occasione, pur nella fatica, quella di poter scegliere di credere, celebrare e vivere il rapporto con Dio nelle nostre case, nelle nostre famiglie o nel segreto delle nostre camere. Perché abbiamo scoperto di desiderare di avere uno sguardo luminoso sulle cose, di non sentirci soli. Di accogliere la Parola di qualcuno capace davvero di dire qualcosa di bello sulle nostre vite, sulla nostra storia. E di condividerla.

Anche la Parola, di questi tempi, parla di uno strappo. Lo strappo di un velo, che teneva l’uomo separato da Dio: il velo del tempio.
Il velo del tempio custodiva la parte più sacra del tempio d’Israele, il luogo della presenza di Dio. Era proibito passare attraverso il velo: solo il sacerdote una volta all’anno poteva passarlo per fare l’offerta dell’incenso… Incontrare Dio non era semplice a quei tempi. Il Mistero era tutto nascosto dietro un velo.

Ma anche oggi capita di sentirci separati da Dio. E di pensare di dover fare chissà cosa per rompere questa separazione, questo velo, se mai ci crediamo che si possa rompere… Se mai crediamo che ci sia qualcosa di invisibile sotto le nostre vite. L’invisibile resta nascosto sotto un velo, e la vita rischia di diventare abbastanza piatta.
Capita allora che viviamo le “buone azioni”, le “pratiche” di fede (confessarsi, andare a messa, pregare…) come un tentativo di “passare” noi il velo, con i nostri sforzi… Della serie: “mi comporto bene, così me lo merito”. Rischiando di vivere la separazione tra le cose “sacre” (che ci interessino o meno!), e le cose “profane”. E anche chi cerca di vivere il “sacro”, rischia di non far altro che rendere più “profano” tutto il resto della vita.

Con la morte di Gesù è Dio stesso che squarcia il velo (che era di colore rosso, come la carne!). È Lui che si squarcia, nella Croce. È Dio che si offre per amore fino alla fine, senza condizioni, per sempre: niente potrà mai più impedire il rapporto con Lui, il suo Amore per noi. Neanche la morte, neanche il rifiuto. Lo Spirito di Gesù si spande sul mondo. Tutti possono incontrarlo, passare il velo: non devi fare niente, solo accoglierlo. La presenza di Dio non è più solo dietro al velo, ma in ogni cosa, in ogni uomo e donna. Lo incontriamo, ne scorgiamo la bellezza se accettiamo di passare attraverso Gesù: vivendo con Lui, in Lui. Lasciandoci amare.

Gesù mette fine a questa separazione: non si è inventato una nuova “religione”, ma una nuova vita. Da quando Lui si è fatto uomo, tutto quello che è umano e fa parte della nostra vita, può essere vissuto come Lui, con Dio, come figli, con bellezza. È nel momento in cui in questa vita vedo il dono di Dio che tutto di questa vita (da mia mamma ai miei amici, dalla cena preparata stasera al mio spazzolino da denti, dal panorama fuori dalla finestra al disordine nell’armadio…) diventa l’occasione per vivere il mio legame con Lui, con gratitudine. Quando allora celebriamo la messa non diventa altro che un “offrire” e ringraziare per tutto quello che compone le nostre vite, chiedendo di poterlo vedere sempre di più come dono, in tutta la sua bellezza.
Attraverso Gesù possiamo vedere il mondo come il luogo della presenza di Dio. Possiamo vivere da figli, chiamare Dio Padre, coloro che incontriamo fratelli e sorelle. Possiamo vedere la vita come un’avventura, che anche nei suoi tratti più duri ci porterà alla nascita di qualcosa di bello.
Attraverso di Lui si illumina la bellezza del mondo, l’amore che vince, la luce nel buio.

Il Mistero nascosto dietro il velo diventa ciò attraverso cui guardiamo alla vita. Una vita che diventa luminosa, perché amata. Perché diventa lo spazio per vivere i legami tra di noi e con Lui. Ci accorgiamo in quanti legami siamo immersi, quanta bellezza ci circonda e diamo per scontata.
È bello pensare che la luce filtrata dallo strappo di quel velo, quel giorno, passi anche oggi, in questo “strappo” e in ogni “strappo” della nostra vita. In ogni crisi, in ogni ferita, in ogni sfida.

Egli vive!… allora davvero potrà essere presente nella tua vita, in ogni momento, per riempirlo di luce. Egli riempie tutto con la sua presenza invisibile, e dovunque tu vada ti starà aspettando. Perché non solo è venuto, ma viene e continuerà a venire ogni giorno per invitarti a camminare verso un orizzonte sempre nuovo.” (Papa Francesco in CV 125)

In questa quaresima-Pasqua particolare, in cui siamo costretti come “fuori dal tempio”, dalle nostre chiese, dalle nostre abitudini di fede, e dall’abitudinaria corsa delle nostre vite, questo versetto ritrova un senso particolare. È l’occasione per riscoprire davvero che Gesù vive nelle nostre vite, nelle nostre relazioni, nelle nostre case. È l’occasione per sbirciare la Bellezza della vita attraverso questo strappo che si è aperto, e che ci apre gli occhi su quanta Bellezza ci può essere nella semplicità delle cose che fanno la nostra vita.

L’occasione per riconoscere che davvero tutto concorre al bene per chi crede, ama e spera nel nostro Dio. Perché la Luce filtrata quel giorno, il giorno della morte, e della Risurrezione, è la stessa Luce che rende ogni cosa, anche le più buie un’occasione di Vita Nuova. Lì ci sarà la Pasqua, dovunque troverà un cuore disposto ad accoglierlo.

Da qui nasce l’idea con alcuni giovani della parrocchia assieme al co-parroco di realizzare questo video.
[su_youtube url=”https://www.youtube.com/watch?v=B5C1BNupAOA” title=”Il velo del Tempio si squarciò”]